La stessa parola “teatro” sta stretta a una delle maggiori e più innovative compagini teatrali del globo, capace di operare a 360° tra i linguaggi della creazione artistica: la Fura dels Baus, la compagnia fondata quarant’anni fa a Barcellona, è universalmente nota come sinonimo di eccentricità, innovazione, ritmo, trasgressione e coinvolgimento del pubblico. Stile che ripropone nella sua potente e originalissima versione dei celeberrimi Carmina Burana di Carl Orff.
“Abbiamo creato uno spettacolo con forti immagini sceniche – sottolinea il regista e drammaturgo Carlus Padrissa, fra i fondatori della Fura – con l’intenzione di illustrare e illuminare tutta la forza e la poesia di un testo che, nonostante abbia oltre otto secoli, parla dei piaceri terreni della vita, del vino, dell’amore e del desiderio, che ci riportano agli albori della nostra specie… così il cerchio si chiude continuando però la sua rotazione”.
In scena, diretti da César Belda, solisti, attori, coro, danzatori..e una luna gigante, un’estasi floreale, una vendemmia in diretta, cantanti sospesi nel vuoto o sommersi di vino, acqua e fuoco.